POLITICAPP | 29 luglio 2016

L'Isis dopo Nizza

L’Isis e la strutturante debolezza dell’Europa

L’Isis fa paura. Genera rabbia, tristezza e voglia di reagire. La catena di attentati e stragi, di cui Nizza è l’ultimo tassello, apre le porte a nuove riflessioni. Sgomenta, nell’opinione pubblica, l'inerzia della classe dirigente europea. In un’epoca in cui l’Europa dà seri segnali di sbriciolamento politico ed economico, l’Isis riporta in auge il bisogno di un continente unito, compatto, forte, determinato e… lungimirante.
Gli italiani, invece, avvertono la debolezza, il vuoto, l’incapacità delle classi dirigenti europee nell’affrontare la nuova minaccia e osservano, delusi, la tendenza a cercare scorciatoie e a proporre soluzioni non all’altezza della sfida e delle novità (il 65% delle persone definisce le élite europee con il termine di “smidollate”). L’obiettivo dell’Isis, secondo gli italiani, è quello di far vivere gli europei in una situazione di costante terrore e di indebolire economicamente il continente, per renderlo sempre più vulnerabile e debole. Di fronte alle minacce l’impulso istintivo, di una parte dell’opinione pubblica, è rivolto alla chiusura. Serrare le frontiere, sigillare la nostra comunità. I continui attacchi dei terroristi, tuttavia, ingenerano una nuova disponibilità riflessiva, sorretta dalla convinzione che, per quanto consolatoria, l’ipotesi di sigillare tutto è illusoria, inattuabile e, quindi, inefficace. Ampliando lo sguardo, gli italiani mettono sotto accusa il pluridecennale atteggiamento riservato, dai Paesi europei, al tema mediorientale. Una miopia politica che, dapprima, si è illusa di poter risolvere il problema dell’evoluzione complessiva di queste società, lasciando mani libere ai vari Ras locali; successivamente, una volta saltati i vecchi equilibri, ha optato per vie militari sommarie e spicciole, senza considerare che temi e situazioni di tal fatta avevano bisogno di una visione strategica ben più ampia. Il dito puntato non si ferma qui. Sotto accusa finiscono i venditori e i trafficanti d’armi e quei Paesi che, su tali commerci, lucrano e giocano una parte del loro ruolo internazionale.

Combattere l’Isis sul piano complessivo e non solo militare

Il susseguirsi degli attentati, l’aumentare delle forme non militarizzate e non organizzate di azioni, apre le porte a nuove sensazioni da parte dell’opinione pubblica. Per il 55% degli italiani la terza guerra mondiale è una possibilità che assume contorni sempre più possibili. E se non si tratta del terzo conflitto, una buona parte del Paese, si sente in guerra con l’Isis.
Il dato medio ci parla di quattro italiani su dieci, ma il numero cambia se osserviamo le diverse generazioni. Si sentono in guerra con l’Isis il 53% degli anziani e il 50% dei Baby boomers, mentre i Millennials avvertono in misura decisamente più limitata il tema (32%).
L’opzione militare sembra prendere quota anche da un’altra angolatura.
Il bisogno di un esercito europeo, in meno di 10 mesi, ha visto raddoppiare le proprie preferenze, passando dal 7-8% al 15%. Il modello di terrorismo invocato dall’Isis, tende a superare le vecchie forme di organizzazione e propende verso una forma di movimento totemico, ancestrale e dottrinale, capace di mobilitare ideologicamente le persone, di indurle all’azione per convergenza di sentimenti ed emozioni, senza richiedere loro un’adesione formale, una preparazione militare o un’iscrizione a una qualche struttura; senza richiedere una specifica condivisione di obiettivi e contenuti, ma capace di generare un senso di appartenenza in base alla compartecipazione alla rabbia e al livore verso il comune nemico occidentale.
Di fronte a questa nuova forma di terrorismo le soluzioni difensive, repressive e preventive risultano fragili, insufficienti.
Per questo nell’opinione pubblica (70%) sta maturando l’idea che per fronteggiare questo nuovo fenomeno serve innanzitutto un risveglio di tipo culturale, prima ancora che di tipo militare. Il tema è complesso, ma nel Paese, faticosamente, si aprono alcuni ambiti riflessivi… se qualcuno saprà coglierli.

DOPO NIZZA

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I SENTIMENTI DOPO GLI ATTENTATI DI NIZZA

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CHE COSA FARE

Agire duramente contro il terrorismo islamico

OBIETTIVI DELL'ISIS

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COMBATTERE L'ISIS

Contro il terrore non bastano le armi

TERZA GUERRA MONDIALE

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AZIONI CONTRO L'ISIS

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